Otto di spade by John Dickson Carr

Otto di spade by John Dickson Carr

autore:John Dickson Carr
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 2014-09-17T22:00:00+00:00


11

Il poltergeist e il taccuino rosso

Non ci fu una cena regolare quella sera alla Grange. Arrivati in fretta alla casa, parecchio dopo le sette, i due giovani ricevettero la notizia che Theseus Langdon, avvocato del defunto, era giunto poco prima in compagnia di Elizabeth Depping, che aveva preso l'aereo del pomeriggio da Parigi. L'avvocato ora si era chiuso in biblioteca col dottor Fell e l'ispettore Murch; la signorina era indisposta e sarebbe rimasta in camera sua... probabilmente, commentò candida Patricia, per effetto più del mal d'aria di cui lei soffriva che per il dispiacere della morte del padre. Quell'indisposizione però era stata molto romanzata dalla moglie del colonnello Standish, che incedeva attorno in un turbine di attività e aveva sprofondato nel disordine e nella confusione tutta la casa. Poi si era installata al capezzale di Betty Depping, proprio come si sarebbe installata nel suo seggio di presidentessa del locale club femminile. Patricia era andata anche lei, e pareva che ci fosse stato un po’ di parapiglia. Comunque solo un buffet freddo era stato preparato su una credenza in sala da pranzo, e gli ospiti sconsolati vagavano per le terre, ingoiando panini imbottiti.

Della famigerata Maw Standish, Hugh non aveva visto che una breve apparizione. Lei incedette giù dalle scale per dargli il benvenuto… una bella donna statuaria, alta quasi uno e ottanta in scarpe a tacchi bassi, con una massa di capelli biondo cenere che lei portava come un vessillo di guerra e un viso piuttosto duro ma risolutamente cortese. Con fermezza lo avvertì che la Grange gli sarebbe piaciuta. Indicò uno per uno diversi ritratti nel grande atrio, recitando nel contempo i nomi degli autori. Gli fece notare la cornice elaboratamente scolpita dello specchio in una vasta alcova formata dalla curva della scalinata, e mormorò con reverenza: — Gibbons! — al che Hugh rispose: — Ah! — Infine lei enumerò tutti i più distinti visitatori della casa, inclusi Cromwell, il giudice Jeffreys e la regina Anna. Cromwell, pare, si era lasciato dietro un paio di stivali, e Jeffreys aveva sfasciato uno dei pannelli del rivestimento; solo la regina Anna si era comportata da ospite perbene. Poi la donna aveva fissato su Hugh due occhi inquisitori e appena sorridenti, come chiedendosi se dopo tutto lui era degno di una simile tradizione; ma aveva solo detto che la sua paziente aveva bisogno di lei e si era avviata al piano di sopra.

Lui scoprì che la Grange era davvero una casa confortevole, fresca e sonnolenta, con vaste stanze che davano su tre lati di un rettangolo. Era stata rimodernata. Le lampadine elettriche nelle appliques o nei lampadari pendenti dai soffitti altissimi avevano un'aria alquanto incongrua; eppure l'unico tocco di antichità (falso, del resto) si poteva vedere nell'atrio dal pavimento di pietra, il gran caminetto di marmo e le pareti dipinte di rosso zeppe di ritratti di gente estranea alla famiglia, in cornici dorate. Dietro l'atrio c'era una funerea sala da pranzo dalla finestre a balconcino, al di là delle quali si ergeva il leccio più enorme che Hugh avesse mai visto; e lì sedeva J.



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